CREMAZIONE E CHIESA CATTOLICA
La Chiesa Cattolica consente la pratica della cremazione ai suoi fedeli dal 1963, anno in cui Papa Paolo VI consentì la libertà di tale scelta approvando l'istruzione "De cadaverum crematione: Piam et constantem" emanata il 5 luglio 1963 in cui si afferma che “di fatto l’abbruciamento del cadavere, come non tocca l’anima, e non impedisce all’onnipotenza divina di ricostruire il corpo, così non contiene, in sé e per sé, l’oggettiva negazione di quei dogmi. Non si tratta, quindi, di cosa intrinsecamente cattiva o di per sé contraria alla religione cristiana “.
Nel 1968 la Sacra Congregazione per il Culto Divino, con il decreto “Ordo Exsequiarum”, stabilì la concessione del rito e delle esequie cristiane a chi volesse scegliere la cremazione.
Nel Codice di diritto Canonico del 1983 si legge inoltre: “La Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana”. E ancora: “Se prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche: (…) coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana (…)”.
Si evince che la Chiesa Cattolica, pur cercando di mantenere la propria secolare tradizione di inumazione, non è contraria alla pratica della cremazione in sé, ma solo quando questa venga adottata per palese spirito anticlericale.